La Sindrome di De Quervain è un’infiammazione della guaina che riveste due tendini del pollice, l’abduttore lungo e l’estensore breve, causando dolore al polso e lungo il pollice quando si cerca di muoverli. Questi tendini originano dall’avambraccio ed arrivati al polso passano all’interno di una guaina che sta alla base del I° dito. L’infiammazione fa aumentare lo spessore restringendo l’apertura della guaina e riducendo lo spazio di scorrimento dei tendini, che quindi fanno attrito con la guaina stessa. 

Quali sono le cause?

Questa tenosinovite viene definita anche “mal di mouse”. Infatti tra le cause d’insorgenza di questa patologia troviamo l’uso eccessivo del polso: microtraumi ripetuti legati ad attività ripetitive che prevedono il movimento di flessione-estensione del pollice come usare il mouse o la tastiera del computer, suonare uno strumento musicale, cucire.
Sono riscontrati casi di sindrome di De Quervain in donne in gravidanza ed in pazienti con malattie reumatiche. Il “mal di mouse” è frequentemente associato alla sindrome del tunnel carpale o del dito a scatto.

Quali sono i sintomi?

Questa patologia è piuttosto invalidante poiché provoca dolore all’articolazione della mano e del polso sempre più intenso e diffuso. Secondo i dati Inail colpisce quasi 3 milioni di lavoratori, per la maggioranza donne in età adulta. Il sintomo principale della sindrome di De Quervain è il dolore al polso e lungo il pollice quando si cerca di muoverli. Il dolore viene provocato soprattutto quando si afferrano oggetti, si utilizza il mouse, si scrive con la penna, si gira una chiave. A volte il dolore si diffonde verso l’avambraccio e peggiora nei movimenti di presa. Altri sintomi del mal di mouse sono:

  • una tumefazione lungo il decorso dei tendini
  • un formicolio al dorso del pollice provocato dall’irritazione di un piccolo ramo nervoso che decorre sopra la guaina ispessita
  • il rigonfiamento della guaina che è di consistenza dura: infatti molti pazienti credono che questo ispessimento sia la comparsa di “un ‘ossicino che prima non c’era”.

 

Diagnosi

La diagnosi si basa sulla descrizione dei sintomi. Inoltre la zona che corrisponde al primo canale del carpo si presenta tumefatta ed estremamente dolorosa alla pressione.
Per capire il grado di dolore avvertito si effettua il test di Finkelstein: si esegue facendo stringere il pollice all’interno delle altre dita chiuse a pugno e contemporaneamente chiedendo al paziente di flettere il polso nella direzione del mignolo. Nel soggetto affetto dalla sindrome di De Quervain, infatti, i movimenti del pollice sono difficoltosi a causa del dolore intenso, che risulta acuito quando si inclina il polso. L’ecografia consente di evidenziare con precisione le alterazioni infiammatorie dei tendini ed i loro rapporti con le pareti della guaina sinoviale.

Le Terapie

È possibile ridurre la sintomatologia dolorosa diminuendo l’attività lavorativa o manuale, evitando di effettuare per ore ed ore lo stesso tipo di movimento e distribuendo il lavoro, quando possibile, sulle due mani. La fisioterapia mira ad eliminare il dolore, a ridurre l´infiammazione e restituire il normale scorrimento dei tendini. All’interno del Centro Fisiop è possibile effettuare trattamenti fisioterapici con gli ultrasuoni a freddo (la crioterapia può contribuire a ridurre il gonfiore), la laserterapia ad alta potenza e la tecarterapia per la loro azione antinfiammatoria ed antalgica. Le infiltrazioni di cortisone risultano particolarmente efficaci sui sintomi, ma possono causare un danno fibrotico come effetto collaterale. Quando i sintomi sono gravi e non migliorano con le sedute di fisioterapia, si rende necessario il ricorso al trattamento chirurgico. L’intervento viene effettuato con l’anestesia di tutto l’arto ed in Day Hospital ed ha una durata di circa 15 minuti. L’operazione consiste nell’aprire la guaina, in modo da favorire il corretto scorrimento dei tendini. Dopo l’intervento l’arto viene immobilizzato con un tutore rigido per alcuni giorni. Successivamente si inizia la fisioterapia riabilitativa per un pieno recupero dell’articolarità.