Che cosa è e perchè viene generata la frattura malleolo, e quali sono i trattamenti utili per riacquistare mobilità e forza nell’articolazione.
La frattura malleolo è una lesione piuttosto diffusa che viene contraddistinta da una rottura della prominenza ossea nella parte esterna della caviglia, chiamata – appunto – malleolo (laterale). Per intenderci, la frattura del malleolo è il tipico infortunio che avviene quando si atterra con particolare forza sulle caviglie e, nell’ipotesi di distorsione, di genera un’eccessiva tensione del malleolo, che può dunque rompersi. Cerchiamo di saperne un po’ di più sulle varie forme di frattura del malleolo, e le terapie risolutive per ripristinare una piena funzionalità.
Quando si parla di malleolo, si vuole indicare quella prominenza ossea visibile sia sul lato interno che esterno, o di entrambe le caviglie. Il malleolo presente internamente, mentre il nome di malleolo tibiale, in quanto appartiene alla tibia, ovvero una delle ossa più grandi presenti nello scheletro della gamba. Il malleolo esterno invece è conosciuto come malleolo peroneale, perché costituisce il perone, ovvero il secondo osso dello scheletro della gamba.
Quali sono le cause?
La frattura del malleolo è tipica della distorsione della caviglia, se la forza applicata è notevole. Come anticipato, si può verificarsi anche in seguito a un errato atterraggio dopo un salto, o ancora a causa di un contrasto o di una caduta accidentale.
Quali sono i sintomi?
I pazienti che subiscono la frattura del malleolo avvertono un dolore improvviso e lancinante sulla parte esterna della caviglia, ove ha sede il malleolo laterale. La rottura del malleolo obbliga inoltre il soggetto a zoppicare, poiché non è più in grado di appoggiare il peso sulla gamba lesa. Di norma, il fastidio è inoltre più intenso durante la notte o appena ci si sveglia. Tra gli altri sintomi, il tipico gonfiore, gli ematomi e il dolore che si può avvertire toccando la regione colpita dell’osso.
Diagnosi
Per poter arrivare a una concreta diagnosi della frattura del malleolo il medico procederà a effettuare un esame soggettivo e un oggettivo, aiutandosi cn una radiografia, necessaria per poter confermare la diagnosi e valutare la gravità della lesione. A volte possono essere richiesti altri esami come la risonanza magnetica, la TAC o la scintigrafia ossea, qualora il medico voglia valutare lo stato dei tessuti molli.
Le Cure
Non sempre la cura della frattura del malleolo passa per un trattamento chirurgico. Se infatti la caviglia è stabile e la frattura è composta o appena scomposta, potrebbe essere sufficiente propendere per un trattamento di tipo conservativo, proteggendo la frattura mentre si guarisce attraverso l’uso di un tutore, di gesso corto, e di altri strumenti che permettano di evitare stress all’articolazione danneggiata. Può inoltre essere utile procedere alla magnetoterapia, una particolare terapia che è basata sull’applicazione di campi magnetici alla caviglia, riducendo i tempi di guarigione.
Sarà inoltre necessario, trascorso il tempo concordato con il medico, di ripetere la radiografia della caviglia per accertarsi che i frammenti della frattura non si siano spostati durante il processo di guarigione. Complessivamente, la prognosi sarà di 40 o 50 giorni per camminare senza l’ausilio di stampelle e di circa 3 mesi per poter ritornare gradualmente all’attività sportiva.
Di contro, se la frattura è scomposta o se la caviglia è giudicata instabile, la frattura può essere trattata solamente con un intervento chirurgico che punta a ridurre la frattura mediante allineamento corretto dei frammenti ossei, che verranno uniti con viti e placche metalliche alla superficie esterna dell’osso mentre si forma il callo osseo. Generalmente, dopo un anno, si rimuove la placca metallica e le viti con un intervento chirurgico molto semplice e di norma privo di qualsiasi complicazione.
Le Terapie
La fisioterapia è un passaggio molto importante nella completa guarigione dalla frattura del malleolo, ed è comunque fondamentale a prescindere dal fatto che la frattura in questione sia composta o sia scomposta. Il trattamento con sedute mirate di fisioterapia punta infatti a recuperare correttamente la forza, l’ampiezza di movimento e l’equilibrio.
Si tenga conto, in tal senso, che gli esercizi di riabilitazione sono molto simili a quelli della distorsione della caviglia, e che possono permettere una corposa riduzione dei tempi di recupero. In particolare, all’inizio il fisioterapista sottoporrà il paziente a una serie di esercizi di mobilizzazione passiva, mentre successivamente si passa gradualmente all’effettuazione di movimenti attivi. L’obiettivo sarà quello di rinforzare il polpaccio e di ridurre il dolore alla caviglia con un graduale ritorno allo “sforzo” dell’articolazione, comunque – naturalmente- graduale.
Se desiderate saperne di più sulle caratteristiche della frattura del malleolo e, soprattutto, sulle modalità con cui potete ritrovare una corretta fruizione di questa parte importante degli arti inferiori, vi consigliamo naturalmente di parlarne con il vostro medico di riferimento.